San Valentino in Rocca | Rocca Roveresca Senigallia
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San Valentino in Rocca

Durante il Rinascimento le sorti dei ducati e il prestigio dei signori erano spesso legati a matrimoni combinati, in grado di creare alleanze e rafforzare i poteri delle famiglie nobili. Il matrimonio di Giovanni della Rovere con Giovanna da Montefeltro ne è un esempio: Federico da Montefeltro diede in sposa la sua terzogenita al signore di Senigallia ed in cambio ottenne da Sisto IV (zio di Giovanni) il tanto agognato titolo di Duca.

Il 10 ottobre 1474 venne annunciata la promessa di matrimonio tra i due giovani, ma per le nozze si dovette aspettare ancora qualche anno, visto che Giovanna aveva solamente 11 anni e per il matrimonio era necessario arrivare ai 15. Lo sposalizio ebbe luogo a Roma nel 1478 e “lo scialo persiano con cui fu celebrato lo sposalizio, dimostrò che il lusso dei nipoti (di Sisto IV) non era sceso nella tomba con il cardinale Riario”. Giovanna, figlia del duca Federico da Montefeltro, aveva ricevuto in dote 12.000 ducati; Frate Francia, cronista dell’epoca, ce la descrive come “dignissima, doctissima nelle scienze, liberale, prudente et honesta, bella di corpo. Ma più bella di fede et d’animo”.

Gli sposi rimasero a Roma per circa un anno, ed entrarono poi a Senigallia il 26 aprile 1479: “fulli fatto grandissimo honore alla intrata della città e fu coperto tutta la strada granda e fatti trionfi secondo la possibbilità del comuno” (Cronaca Passeri) I senigalliesi accolsero benignamente il nuovo Duca, sperando in una ripresa della città dopo un periodo buio; i cittadini piantarono in piazza una cerqua, simbolo araldico della famiglia Della Rovere, unita alla scritta “Diu durabit”, cioè durerà a lungo (ed in effetti il dominio dei Della Rovere proseguirà fino al 1631).

La Rocca fu probabilmente la prima dimora senigalliese dei coniugi, in attesa che venissero terminati i lavori di costruzione di Palazzo del Duca; all’unione tra Giovanni e Giovanna e alla nascita del tanto atteso figlio maschio, Francesco Maria I, può essere ricondotto anche uno dei capolavori di Piero Della Francesca, la cosiddetta Madonna di Senigallia (oggi conservata alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino), probabile dono di Federico da Montefeltro per le nozze della figlia.

A piano terra, nella seconda sala, è possibile ammirare gli stemmi legati al matrimonio tra Giovanni e Giovanna: alzando lo sguardo in alto a sinistra trovate lo stemma con la quercia dei Della Rovere; avvicinandovi potrete vedere che sono ancora presenti tracce di colore (la pianta era color oro su sfondo blu, i colori appunto della casata roveresca), dall’altro lato sulla destra è presente lo stemma della famiglia Montefeltro, uno scudo con bande oblique e una piccola aquila, emblema di Federico da Montefeltro. A seguito delle nozze, gli stemmi delle due famiglie si uniscono, e il risultato finale è quello che potete ammirare nell’architrave della porta subito a destra: uno scudo quadripartito dove troviamo sia la quercia roveresca che le bande oblique montefeltresche.

 

Il matrimonio, nonostante fosse combinato, fu solido e coronato dalla nascita di Francesco Maria I, futuro terzo duca di Urbino; in questa stanza l’amore è ancora nell’aria, come gli stemmi e i cuori che abbiamo posizionato per invitarvi a fare un selfie e taggare le foto nei nostri canali social.

Salendo al primo piano, alla fine dell’appartamento ducale, troverete la cappellina, un luogo raccolto e decorato con dei puttini, pronti a farsi taggare in foto insieme a voi 💘

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