Dantedì 2022 – Conferenza Prof. Virginio Villani
In occasione del Dantedì 2022 abbiamo il piacere di ospitare venerdì 25 marzo alle ore 17 una conferenza del Prof. Virginio Villani, dal titolo “Le lotte di fazione al tempo di Dante e il loro epilogo con le rocche albornoziane. Il caso di Senigallia”; consigliamo agli interessati di prenotare al numero 071 63258 o scrivendo una mail a roccaroveresca.senigallia@beniculturali.it
La conferenza è gratuita, per chi volesse poi visitare la Rocca è necessario il biglietto di ingresso.
Di seguito il tema della conferenza, spiegato dallo stesso prof. Villani:
“La breve vicenda politica di Dante è generalmente nota, seppure in sintesi, grazie agli studi scolastici. Meno conosciuto è probabilmente il contesto storico in cui si colloca quella Firenze di fine ‘200, che dopo un cinquantennio di lotte politiche fra Guelfi e Ghibellini, fra Popolo e Magnati, trova uno sbocco definitivo con l’affermazione di una delle fazioni grazie all’intervento esterno del Papato.
Ma la dinamica politica che caratterizza in questa fase storica la vita politica di Firenze è un po’ il paradigma di quello che accade nello stesso periodo in tutta l’Italia comunale, compresa la Marca di Ancona, Senigallia e il suo entroterra. Così la relazione si soffermerà sulle vicende della città senigalliese, nei limiti che la documentazione consente, allargando il discorso alle dinamiche molto più documentate di alcuni comuni limitrofi, quali Rocca Contrada (Arcevia) e Jesi.
L’esaurimento delle lotte interne per stanchezza o per prevalenza di una delle parti, non porta alla stabilità, ma apre dagli inizi del ‘300 il periodo più turbolento della regione, favorito dal vuoto di potere creato dall’esilio avignonese del Papato, un vuoto di potere di cui profittano sia i comuni per rendersi autonomi dal potere centrale, sia alcuni personaggi del mondo signorile per dar vita a propri domini personali su città e territori.
L’arrivo in Italia del legato card. Albornoz per restaurare il potere papale sui suoi domini segna la fine del periodo più tumultuoso della nostra regione Il cardinale attraverso un’azione politica in cui all’uso delle armi accompagna l’instaurare di rapporti personali con signori e comuni riconquista via via tutta la regione alla fedeltà alla Chiesa e suggella una nuova fase di stabilità con la realizzazione di un sistema di fortificazioni di nuova o vecchia costruzione, attraverso cui stringere il controllo centrale sugli instabili e indocili comuni marchigiani. In questa strategia si colloca la debile rocca di Senigallia e le altre ben più munite di Ancona, Rocca Contrada e Sassoferrato”.